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Serena Armeli

Ottobre si colora di rosa: ruolo dell'alimentazione nella prevenzione del tumore al seno.


Ottobre è il mese internazionale dedicato alla sensibilizzazione sull’importanza della

prevenzione del tumore al seno che colpisce un grandissimo numero di donne ogni anno.


Secondo l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (AIRC), il numero previsto di

casi di tumore del seno a fine del 2020, a livello globale, è di 1.979.022, di cui, quasi

400.000 in Italia. Infatti, nel nostro Paese, è il tumore femminile più diffuso.

Grazie però ai progressi dalla medicina e alla diagnosi precoce, il tasso di mortalità è in

calo, e in aumento quello di sopravvivenza.


È importante, dunque, sottolineare che il rischio di sviluppare un cancro può essere

diminuito dando valore all’anticipazione diagnostica e quindi alla prevenzione,

considerando che il tumore è sì una malattia multifattoriale, ma alcuni di questi fattori possono

essere controllati modificando il proprio stile di vita.

Secondo l’AIRC, infatti, adottando comportamenti e abitudini di vita salutari, si stima

che si possa evitare la comparsa di ben 1 tumore su 3.


Ecco che a tavola si può fare molto per proteggersi dalla malattia! Vediamo di seguito

come, cosa possiamo fare e quali cibi scegliere o limitare.


ALIMENTI ANTINFIAMMATORI DA PREFERIRE

Tra gli alimenti che si sono dimostrati efficaci da avere nella propria alimentazione per prevenire il cancro al seno abbiamo:

  • Cereali integrali e legumi, ricchi in fibre, che abbassano il carico glicemico della dieta, regolando l’insulina.

  • Tutta la verdura e frutta preferibilmente di stagione, in modo tale da contenere un maggior quantitativo di vitamine e sali minerali, consumandone cinque porzioni giornaliere.

  • Le verdure della famiglia delle Brasicacee (come broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolfiore, verza, etc), in quanto presentano sostanze come il sulforafano e Indolo-3-carbinolo, che hanno un’azione protettiva.

  • Omega3 dei grassi vegetali -presenti ad esempio in semi oleosi (lino, canapa) e frutta secca (noci, mandorle e nocciole)- o del pesce.

  • Tè verde, che contiene una sostanza chiamata l’Epigallocatechingallato con attività antiossidante, cioè di riduzione della formazione dei radicali liberi all’interno del nostro organismo.

  • Olio extra vergine di oliva, alimento importante all'interno della nostra Dieta Mediterranea. Secondo alcuni studi l’acido oleico dell’olio di oliva diminuisce del 46% l’attività del gene Her-2/neu, uno dei geni principali che provocano questa neoplasia (J. A. Menendez et al. 2005).


ALIMENTI PRONFIAMMATORI DA LIMITARE

Ecco ora alcuni alimenti o sostanze che hanno mostrato proprietà pro-infiammatorie, e andrebbero pertanto inseriti con moderazione nella propria dieta.

  • Alimenti altamente processati, ricchi di zuccheri e grassi, come merendine, snack e cibi da fast-food

  • Bevande zuccherate, comprese sia bevande gassate che succhi di frutta

  • Carni rosse e carni lavorate, prediligendo carni bianche, pesce bianco, uova, variando il loro consumo in settimana e senza dimenticarsi delle fonti proteiche vegetali come i legumi.

  • Bevande alcoliche. Dal 1988 l’alcol rientra nella classifica degli agenti cancerogeni.

  • Le caseomorfine dei prodotti caseari: latte e derivati. A queste fanno eccezione: i cosiddetti formaggi fermentati, come lo yogurt naturale (non quello alla frutta con tanti zuccheri all’interno, occhio all’etichetta!), con fermenti vivi, in particolare il kefir, che presenta una varietà di ceppi di probiotici utili per l’equilibrio della nostra flora batterica intestinale e per fortificare il nostro sistema immunitario, oltre che per una riscontrata azione antimutagena.

  • Le gluteomorfine, di cui sono ricchi pane, pasta e prodotti da forno fatti con farine raffinate. Anche in questo caso si consiglia quindi di variare semplicemente le fonti glucidiche nella dieta oltre al frumento: riso non raffinato, quinoa, miglio, grano saraceno, amaranto, mais sono naturalmente privi di queste sostanze, e poi ci sono anche orzo, farro, senatore cappelli, segale, avena e tanti altri.


METODI DI COTTURA

Altra cosa fondamentale è quella di attenzionare i metodi di cottura degli alimenti! 

  • Prediligete una cottura al vapore in quanto è quella che meglio conserva i nutrienti degli alimenti intatti in termini di vitamine e Sali minerali.

  • Attenzione alla cottura alla griglia e ai cibi troppo abbrustoliti. La carbonizzazione è un processo dannoso perché rilascia una sostanza chiamata acrilamide che si forma durante il processo di cottura a temperature elevate degli alimenti ricchi di carboidrati. Questa risulta essere tossica e cancerogena per il nostro organismo.

Oltre all’alimentazione è opportuno avere UNO STILE DI VITA ATTIVO!

La pratica di attività fisica motoria ha effetti positivi sul nostro stato di salute perché’ agisce

sia sul peso corporeo e sia sul sistema infiammatorio, entrambe correlate alle malattie

oncologiche.

Secondo l’ European Breast Cancer Conference: fare attività fisica con costanza riduce

del 12% il rischio di ammalarsi di tumore al seno per le donne di qualunque età e

peso corporeo. È raccomandato un esercizio aerobico moderato di almeno 30 – 45

minuti per almeno 5 giorni a settimana.


Ecco che la prevenzione rappresenta sicuramente l’arma più efficace nella lotta contro il

cancro. In modo particolare, il connubio tra una corretta alimentazione e uno stile di vita

sano e attivo è necessario per iniziare a prenderci cura di noi stessi.


Dottoressa Serena Armeli

 

BIBLIOGRAFIA

AIRC.it – Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro

A. Menendez, L. Vellon, R. Colomer, R. Lupu (2005).

LILT – Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori


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